Siete sul blog dell'Osteria Il Corvo Torvo di Lanciano (CH). Parliamo di Gastronomia, Buon Bere, Arte, Territorio. Mettetevi comodi, siete i benvenuti!
Tanto per essere chiari sin dall'inizio: NON è un pesce d'aprile!
Lunedì 10 c'è chi si risveglierà dopo tre giorni di clausura, e invece Il Corvo Torvo si rifarà vivo per pranzo addirittura dopo sette anni.
Insomma, evento portentoso da non perdere; anche perché, se e quando si ripeterà un appuntamento del genere, almeno per ora, non è dato da sapere.
Ciò che è certo è che Il Corvo è un sentimento che ha continuato a covare e bruciacchiare dentro, al di là del tempo e dello spazio. Tant'è che l'amata cucina della mai dimenticata Osteria di Terra si teletrasporterà per questa occasione leggendaria presso l'Anxa Sport Village in via Contrada Camicie 32 a Lanciano (CH), un posto speciale in cui Mago Silvano evocherà sapori che, chi ha già provato in passato, è inverosimile abbia voglia di lasciarsi scappare.
Inoltre a Pasquetta, oltre al discorso pranzo, saranno a disposizione anche gli spazi attrezzati dell'Anxa per alcune attività sportive (panza piena in corpore sano).
Per chi invece è novizio del Corvo, l'augurio è che sia l'inizio di un nuovo amore e occasioni future.
Vi si attende con molta gioia e un paio di rughe in più. Prenotate allo 0872 700564 contattando l'Anxa Sport Village.
È un po' strano tornare
a comunicare qui dopo l'annuncio della chiusura del Corvo Torvo a fine dicembre,
soprattutto quando l'occasione si chiama Menu di Fine Anno.
Fa molto
ultima cena / ultimo cenone dopo che vi hanno spoilerato che finirà
con bacio di Giuda, crocefissione e tutto il resto, e ha quella
venatura di veglione funebre che tanto gonfia il petto di sospiri
malinconici.
Il 31 dicembre 2015 passate a mangiare e brindare con noi, perché
un Corvo Torvo così com'è stato non può più esserci; e a parte che è San Silvestro ed è categorico festeggiare e tutto, si chiude una storia importante - come direbbe Eros - e insomma è il caso che ci siate.
E però per favore, senza sbrodolamenti! Il Corvopensatelo come a una specie di fenice, salutatelo in vista di cose
nuove e stimolanti all'orizzonte: per lui in quanto totem, per chi un giorno ne
riceverà l'eredità spirituale (si spera), per Debora e Silvano che
ne hanno plasmato la buona stella in tutti questi anni, e per tutte
le braccia su cui sono state rimboccate maniche di solerti
collaboratori.
Le maniche citate, lo sapete: sono puramente ideali.
Al Corvo si sgambetta in t-shirt, perché ai fornelli si suda, il
vino riscalda, e il resto lo fa la famosa passione. Quanto si è
fatto, lo si è portato avanti perché così usciva di suo, ci si è
sempre messo “del nostro”, a cuore aperto, senza troppi
formalismi. E continuando imperterrito a fregarsene beatamente
dell'etichetta, Il Corvo Torvo tutto vi gracchia il suo ultimo invito
per un ultimo, impedibile, spontaneo e scapigliato rito godereccio.
Vi serviremo:
Carpaccio di maiale *
Zuppa di lenticchie e
castagne *
Ravioli di agnello con
crema di zucca e porcini *
Bocconcini di cinghiale
al cerasuolo e trombette dell'abbondanza *
Tiramisù meringato con
crema al torrone
Insomma, "domani" è un
altro giorno, è un altro anno, è un altro Corvo, è un'altra
vita... Conserveremo un buon ricordo di quanto è stato. Chiamateci allo 0872 716303 e passate ad
abbracciarci, è stato tuttoun immenso piacere.
Superfluo e impossibile è anche soltanto provare a dire quanto ci mancherete. Cra!
Quelle che state per leggere sono le
parole più brutte e prive di senso pubblicate da due anni e qualcosa
a questa parte sul blog.
Il Corvo chiude. Niente più cra-cra,
oste rilassato, foglie di ceramica, Francesca e Annalisa che si smazzano
fra i tavoli mentre vi prendete qualche chiovo potente
scarabocchiando le tovagliette di carta... Manco più musica figa,
nulla più, tutto finito. Un posto così nei paraggi non c'è.
Chiedetevi se c'è, e rispondetevi da soli no non c'è, per un
milione di motivi. Pregi e difetti del caso, tutto insieme... Sommate e sottraete. Ma non
c'è un posto così, non ci sarà più.
La cosa più orrenda di tutte è cheIl
Corvo non chiude perché non ci va gente, e allora certo che dovrebbe
chiudere. Anzi, Il Corvo va bene, e questa è proprio la parte
peggiore della questione. Il Corvo è strapieno di gente il sabato, e
non riesce a starsene mai tanto per i cavoli suoi manco prima del
weekend. Insomma, lavoro ce n'è e pure tanto, ed è probabile che ce
ne sarebbe stato ancora di più nei mesi a venire. Lo dice sempre quel coglione boyscout che siamo fuori dalla crisi. E infatti siamo fuori dalla crisi e Il Corvo chiude.
Il fatto è che
non importa quanto uno si spezzi la schiena e ci sia da sgobbare
davanti ai fornelli e alla lavastoviglie, non importa quanto tu sia pronto a rischiare pur di fare qualcosa che piace a te prima di
tutto, in cui sei pronto a mettere la tua faccia, qualcosa che ti
appaga, che ti tira da morire e devi fare se non vuoi sputarti quando ti guardi allo specchio, qualcosa di diverso dall'ordinario, di forte,
di vero, di fuori mercato – e non importa neanche quanto tutto questo venga
ricevuto o apprezzato. Non importa più un cazzo di niente perché lo
Stato se lo mangia a tasse, e tu non puoi farci nulla.
Sì, questo è
un fantastico post che piove, governo ladro, e Il Corvo
sostanzialmente chiude per cose poco romantiche e molto pragmatiche, le tasse, perché se hai un'attività di
ristorazione e vuoi mettere sulla tavola roba degna rispettando tutte
le regole, pure quelle più assurde e pretestuose, poi non solo ti va
di lusso se non ci rimetti di tasca tua, ma ti ritrovi pure a tirare
a campare in un posto che ha da offrire pochissimo in termini di
servizi e cultura e sanità e istruzione. Chi se l'aspettava che sarebbe tutto finito
scrivendo cose tipo un Del Debbio da due lire?
Ma voi, nei panni di
uno che si fa un mazzo tanto per seguire la bellezza e condividerla
in tutto quello che tiene sotto mano – nel cibo, sui muri,
nell'aria – e vede che questa cosa è accettata, ben voluta, ha
riscontro; voi nei panni di uno che poi si ferma a tirare le somme e
si rende conto che il sistema gli risucchia metà delle risorse
psicofisiche e monetarie, e in cambio gli para davanti un orizzonte
di sbattimento a ruota e zero prospettive di miglioramento,
nonostante tutto regga alla perfezione; voi, in quei panni lì,
quanto resistereste senza strapparveli di dosso e sfanculare tutto?
Il Corvo chiude perché manco andare bene è più sostenibile. Andare
bene è sostenibile fino a quando sei disposto ad accettare lo
sfiancamento del morto a galla. Avete figli? Chi ha figli la gloria
dopo un po' se la mette sotto le scarpe, perché con la gloria da
sola non ci paghi le bollette di casa, e dopo un po' la gloria
incattivisce e toglie la voglia di fare. Conservate i ricordi
migliori, Il Corvo non c'è più perché non c'è alternativa.