domenica 21 dicembre 2014

... e per le Feste: 26 dicembre coi DogsLoveCompany, 31 dicembre Capodanno al Corvo Torvo

I cani amano la compagnia, e i corvi pure!, oltre alla buona tavola. E dato che al Corvo, nonostante i suoi modi anticonformisti, piace pure il clima raccolto e festoso che inonda Lanciano e il mondo intiero negli ultimi giorni dell'anno, l'oste Silvano e la sua brigata chiamano a raccolta per due appuntamenti che ora andrete ad annotare sui vostri pronti taccuini cartacei e/o virtuali. 

Il primo è gastromusicale, è per il 26 dicembre, fa parte del calendario di Corvo Torvo Live che dallo scorso ottobre vi riempie cuore e orecchie di belle note a venerdì - più o meno - alterni (trovate tutti gli eventi in programma esattamente a questo link) ed è con i DogsLoveCompany. Corregionali e coinvolgenti, amici di lunga data del Corvo e dei suoi fedelissimi, i Dogs tornano non solo per rispolverarci memoria del “vecchio” album Cutina, ma proporranno anche un'anteprima del disco nuovo in lavorazione.

Tanto folk intriso di storie e profumi d'Abruzzo sullo sfondo di Mamma Majella, e poi blues, swing, bouzouky, fisarmonica... 


Come al solito Silvano ci metterà del suo dalle quinte dei fornelli, per cui la formula è quella che ben conoscete: appuntamento per cena con menu alla carta, così state comodi al tavolo tutta la sera, e poi concerto verso le 22.30, con ingresso liberissimo per chi decide di raggiungere l'Osteria con calma per un bicchiere e la musica. 

Il secondo appuntamento è tutto dedicato alla gola ed è per il 31 dicembre con il Capodanno al Corvo Torvo. Date un'occhiata qua sotto al menu - € 45,00 compreso di vino - e non dimenticate la mutanda rossa d'ordinanza.

mercoledì 10 dicembre 2014

I funghi dell'Alto Sangro (seconda parte)

"Son case buffe assai i funghi di laggiù"
Dove eravamo rimasti?

Tempo fa abbiamo pubblicato qui sul blog una prima piccola fiera campionaria degli esemplari micotici che Silvano è solito andare a scovare per i boschi in zona, ripromettendoci di continuare la sfilata a puntate. Ebbene, fra una cosa e l'altra il secondo episodio vede la luce dopo nientemeno che dodici lunghissimi mesidodici va scritto a lettere così la questione si fa ancora più inquietante/melodrammatica/imperdonabile(?)

È d'uopo chiedersi però: cos'è cambiato in tutto questo tempo in riferimento a quanto scritto e calato nell'etere nell'articolo sui funghi di cui sopra...?

Ecco: praticamente nulla, a parte qualche setola grigia di più in testa. Silvano ha continuato imperterrito ad andare a caccia fra le fronde e i ruscelletti dell'Alto Sangro e ormai fa parte dell'habitat, gioca a briscola coi cinghiali, gli scoiattoli gli tengono il cestino col bottino fungino, e insomma se lo semo giocato fra le nebbie e i faggeti. Nelle sue vene scorrono humus e ghiande, il che è un gran bene per gli amanti del Corvo Torvo e della sua caratteristica vocazione all'Universo Funghi

Quindi viva le Passioni!, viva la Natura!, viva il Fiuto di Silvano! E soprattutto eccovi la nuova carrellata illustrata dagli scatti del vostro Oste preferito.

***

Un profumato Prataiolo in mezzo al prato. Preso!
Agaricus Arvensis
 
Profumato di anice e amante delle terre grasse, dove lo si trova da maggio a ottobre fra l'erba dei prati umidi o in boschi di conifere, il Prataiolo è squisito da consumarsi sia crudo che alla griglia. Si riconosce per la polposità, per la carne bianca che tende a ingiallirsi già allo sfregamento e per le lamelle rosa scuro sotto il cappello ovoidale e appiattito sulla parte superiore, che raggiunge anche un diametro di 10 cm di lunghezza.  

Quinto Orazio Facco, che amava la bella vita e se la godeva – era quello del carpe diem per i meno ferrati – la sapeva lunga pure sui Prataioli, e nel Libro II delle Satire ne elogia il sapore squisito


Candidi Spinaroli
Tricholoma Georgi – Calocybe Gambosa

Meglio conosciuto come Prugnolo buono e – soprattutto – Spinarolo, questo bel fungone, dal cappello color beige tendente al nocciola e le lamelle bianche, emana un odore di farina. Lo si trova in primavera, e da qui il nome di Fungo di S. Giorgio (il 23 aprile è, appunto, San Giorgio). 

È facile scorgerlo a gruppetti di soci disposti lungo la sagoma di un fulmine, oppure in cerchi. Ha un sapore piuttosto spiccato rispetto ad altri funghi. 

 
Trombette nascoste invano all'esperto occhio silvanesco. Tana!
Craterellus Cornucopioides

Diciamolo pure: Trombetta della morte – questo il nome volgare – non è un giro di parole particolarmente accattivante se non praticate horror, darkettoni e affini. Eppure, se avete mangiato qualche bella zuppa di quelle stagionali del Corvo Torvo, è probabile che vi siate già pappati – uscendone indenni e pasciuti – questi singolarissimi funghi dalla forma a imbuto e di colore tendente al nero

Le Trombette hanno sapore dolciastro e Silvano ne fa incetta sia in estate che in autunno per poi prepararle fresche nei modi più svariati e appetitosi oppure essiccarle per i tempi di magra micotica. Don't Fear the Reaper e mangiate dunque: nome macabro ma ottima resa.


Creste di gallo nel sottobosco dell'Alto Sangro
Cantharellus Cibarius

Si tratta di un fungo dalla forma di imbuto coi bordi frastagliati a forma di cresta di gallo, tanto che è comunemente conosciuto col nome di Cresta di gallo oltre che Galletto, Gallinaccio e Finferlo. Non è proprio tipico tipico tipico dell'Alto Sangro in effetti, nel senso che è largamente diffuso praticamente nei boschi di tutta Europa dalla primavera all'autunno

È di un bel colore giallo intenso, emana un aroma quasi di prugna ed è consumato cotto, mentre mal si presta all'essiccamento. Si sa che di galletti nel pollaio è bene che non ce ne siano in numero plurale, ma i Galletti nel senso di funghi si trovano di solito a mazzetti


 
Dopo questo ultimo giro di becero humour di patata da due soldi possiamo darvi appuntamento alla terza appassionante puntata de I funghi dell'Alto Sangro. Ce n'è ancora da dire, e chi siamo noi per tenervi all'oscuro di tutto? Abbiate fede, torneremo. To be continued...